Cronaca Monte Crostis – Domenica 14 agosto 2011

Cronaca Monte Crostis – Domenica 14 agosto 2011

Giro d’Italia 2011: la tappa principe si svolge tra Veneto e Friuli, ed prevista nel finale l’ascesa, inedita, al Monte Crostis e l’arrivo poi allo Zoncolan.

La fantasia subito si scatena, sopratutto con l’ascolto e la visione della lunga diretta televisa, ed in seguito alle polemiche scatenatesi per il taglio del Crostis, e per le parole spese per questa montagna, che unitamente allo Zoncolan sono  battezzate come montagne gemelle.

Ho pertanto cercato ulteriori notizie su questa montagna ed alla sua ascesa e ho scoperto che oltre ad essere molto dura, è una salita bellissima, la più bella del Friuli, e che una volta giunti al suo culmine la strada continua in un falsopiano, sterrato, comunemente chiamato Panoramica delle Vette:  qui subito è scattata una molla che mi ha portato a pensare che in qualche modo questa salita la dovevo provare, e soprattutto vedere.

Il giorno è stato fissato per fine luglio, rinviato poi per maltempo ad Agosto: come al solito, fedele compagno di avventura Severino, anche lui sempre disponibile a nuove sfide con salite dure, inedite e panoramiche.

Partiti di buonora da Cittadella, in auto, ci siamo avviati verso Belluno, per poi proseguire lungo la SS Alemagna, quindi al bivio di Tai abbiamo proseguito verso Auronzo, per poi inoltrarci e salire verso il Passo della Mauria.

Una volta giunti al Passo della Mauria la strada è lentamente scesa verso il Friuli, passando attraverso i paesi di Forni prima, e di Ampezzo poi, fino a giungere a Villa Santina, luogo scelto per la partenza verso la ns. ascesa di giornata: in tutto circa 200 km di strada in auto.

 

Erano già passate le 10 quando abbiamo iniziato il ns.  percorso: subito siamo giunti ad Ovaro (lo Zoncolan !) e dopo 3 km al paese di Comeglians, località da cui inizia la ns. salita.

Primo tratto tranquillo, all’interno del paese e poi, dopo una brevissima galleria, siamo entrati in vallata, e da qui ha iniziato al salita: si tratta di 14 km che ci portano dagli iniziali 500 m ai finali 1900, quindi con un dislivello di 1400 mt con una pendenza media del 10%, il che non è  poco.

La salita è subito dura e le pendenze sono per i primi 3 km sempre intorno al 10/12% anche se con la possibilità di recupero nei tornanti e nei brevi tratti del passaggio all’interno dei soli due paesi che si incontrano, Noiaretto e Tualis: poi via via che si sale aumenta leggermente la pendenza, soprattutto nei rettilinei fra i tornanti, ma rimane sempre oltre il 10%, costante e senza punte.

La strada continua a salire all’interno del bosco lungo il crinale della montagna, costantemente all’ombra del bosco, ed è una strada ben tenuta nella quale si notano i lavori di sistemanzione del ciglio e le asfaltature eseguite per il previsto passaggio del Giro: il tutto con una precisa segnaletica che anticipa la salita media del tratto che si sta per affrontare, oltre alla strada mancante per raggiungere il traguardo.

Siamo così giunti agli ultimi 3 km, che sulla carta erano i più duri: a questo punto della salita il bosco si dirada e si sale costantemente sotto il sole: la strada e l’ambiente ricordano molto l’ascesa al nostro Grappa dall’Archeson, ovvero strada stretta, dura, aggrappata al crinale, in ambiente prativo.

Subito dopo il cartello dei meno 3 km, un tornante,  ed un momento di panico: la segnaletica stradale ci avvisa di una pendenza del 20% !! e quindi subito cambio del rapporto e su, piano piano con le forze rimaste. Il tratto duro continua per oltre due km, con pendenzee costanti oltre il 15%, mitigate solo da alcuni tornanti, e dai panorami che, siamo a 1900 mt, offrono una visione dall’alto di tutte le montagne circostanti.

Nell”ultimo tratto la pendenza scende un po’ e finalmente si giunge allo scollinamento: non si tratta di un Passo, non ho visto alcuna segnaletica, semplicemente la strada inizia a scendere, e l’unica presenza umana è data da un Agriturismo su di un pianoro sotto lo scollinamento.

Dopo una breve pausa, abbiamo proseguito attraverso la Panoramica delle vette:  si tratta di un anello che corre a 1900 m lungo il crinale della montagna per 7 km in falsopiano, e dal quale, vista anche la magnifica giornata di sole, ho potuto ammirare paesaggi favolosi sia sulle vette circostanti che sui fondovalle.

 

La strada è tutta in sterrato, pedalabile e ben tenuta, salvo che per un breve tratto in leggera salita: terminato lo sterrato la strada subito inizia a scendere, assai stretta e molto tecnica, e nella quale si vedono chiaramente i lavori eseguiti, ed in esecuzione, per la messa in sicurezza per il previsto passaggio del Giro.

Giunti al termine della discesa, a Ravascletto, ci siamo immessi nella strada statale, che continua  a scendere, larga e veloce verso Comeglians, punto di partenza della ns. ascesa.

 

Siamo quindi tornati verso l’auto, non prima perdi avere visionato lo Zoncolan, ovvero la porta dell’inferno che è l’inizio della parte dura della salita: vuoi per la stanchezza della salita al Crostis, vuoi per l’orario (13,00),  vuoi per le pendenze, ho fatto solamente un tornante e mezzo, ma comunque ho subito capito che si tratta di una salita al limite delle possibilità umane, e che quell’arco posto all’inizio della salita rappresenta veramente  un monito per chiunque tenti di cimentarsi in quella che comunque, per chi ci arriva, è veramente una impresa.

 

Giunti all’auto, subito ci siamo avviati verso casa, questa volta attraverso Tolmezzo e l’Autostrada, per giungere a Cittadella poco dopo le 17,00.