Cronaca di una giornata in Bici – Passo Mauria-Pura-Casera Razzo

Cronaca di una giornata in Bici – Passo Mauria-Pura-Casera Razzo

Ho verificato nei mesi scorsi una uscita, per me ormai classica in Agosto, attraverso itinerari nuovi, e poco frequentati, diversi dai classici percorsi nelle Dolomiti, ed ho programmato questo percorso che si snoda fra il Veneto ed il Friuli attraverso montagne impervie e paesaggi maestosi.

Organizzata con un collega ciclista della mia levatura, che regolarmente pedala con un altro gruppo e con il quale negli ultimi anni ho affrontato vari percorsi nelle Dolomiti, abbiamo programmato l’uscita per il martedì 21 agosto, periodo con un clima torrido, ma con la speranza di trovare un po’ di fresco e refrigerio nelle alte quote che ci siamo prefissi di raggiungere dopo dure scalate.

Partiti da Cittadella alle ore 6,30 attraverso la Valsugana, e quindi verso Feltre e Belluno, abbiamo poi risalito la SS Alemagna, e dopo una sosta tecnica per la colazione siamo arrivati a Domegge di Cadore, luogo previsto per la partenza del nostro giro, avvenuto poco prima delle nove e mezza.

Dopo 2 km in discesa, verso Auronzo, subito abbiamo imboccato a destra la strada che sale verso Lorenzago e che porta al Passo della Mauria: si tratta di 12 km molto pedalabili con pendenze fra il 4% ed il 6%, affrontati con andatura molto tranquilla e con risparmio di energie per il buon proseguio del giro.

La strada è completamente immersa nel verde del bosco, con traffico molto scarso, e quindi ne è uscita una passeggiata  molto gradevole, ed una volta giunti al Passo (mt. 1298) abbiamo continuato la corsa, in discesa, per entrare nel Friuli.

La discesa presenta le stesse caratteristiche della salita, quindi molto lieve, e in una decina di km abbiamo raggiunto il paese di Forni (di Sopra e poi di Sotto): qui, siamo a circa 900 mt, termina la discesa e la strada prosegue lungo la valle del Tagliamento in leggera discesa, con alcuni tratti in salita..

Il tratto in saliscendi dura per oltre 15 km, presenta pure un tunnel di 2 km, ampio e illuminatissimo, alla cui uscita si trova un tratto in salita di 2 km.

Quindi a 3 km da Ampezzo, ecco che sulla sinistra appare l’indicazione per il Passo Pura, nostro obbiettivo da scalare: si tratta di un Passo di quasi 9 km che ci porta dai 700 mt. iniziali fino ai 1400, con pendenze sempre intorno al 10%.

In quasi un’ora siamo riusciti a scalarlo, la strada si presenta in buono stato, sale in modo regolare, lascia pure respirare nei suoi 9 tornanti, ed anche nei numerosi avallamenti: il percorso risale il crinale della montagna lasciando nel settimo tornante la vista di tutta la vallata del Tagliamento, e della conca di Ampezzo. Dopo il settimo tornante si affronta l’ultimo tratto duro, e poi la strada entra in vallata, e nell’ultimo km la strada spiana. Il passo è una bella distesa di verdi prati, ed è assai in contrasto con l’ambiente affrontato durante la salita che presentava tratti al sole e ambiente pietroso.

Anche questo passo l’abbiamo passato al volo, senza sosta, e subito abbiamo affrontato la discesa, una decina di km, completamente immersi in un fitto bosco, che non lasciava trapelare alcun raggio di sole, e vista la giornata molto calda, abbiamo assaporato ulteriormente la momentanea “frescura” che ci veniva incontro.

 

Al termine della discesa abbiamo costeggiato il lago di Sauris, e dopo l’uscita di una umidissima galleria ci siamo fermati nella diga: pochissima aqua nel lago, con i bordi ben visibili e di parecchi metri sottolivello: però il tutto dava sempre una senzazione di freschezza: l’acqua, il bosco, ed il verde della vallata erano uno spettacolo fantastico, e se si aggiunge che in una ora e mezza di pedalare (salita e discesa del passo Pura) ho contato qualcosa come 13 auto e 6 moto, subito si capisce quanto poco conosciuti siano quaesti luoghi e quanto poco inquinati dai gas delle auto.

Era già passato mezzogiorno da un po, e a questo punto l’obbiettivo era quello di trovare una fresca fontana, e qualcosa da mangiare.

Dopo aver costeggiato il lago per 2 km, la strada ha iniziato a salire in modo deciso verso il paese di Sauris di Sotto (mt 1200), raggiunto sotto un sole torrido, ma subito gratificati dalla visione di una fontana che presentava un’acqua gelida, abbondante e soprattutto con due panche e all’ombra: di più non si poteva desiderare…

Dieci minuti di sosta, nuove energie, e quindi immediata ripresa della salita verso Sauris di Sopra, posta a 1400

mt, raggiunta dopo 8 tornanti che risalivano i verdissimi prati della montagna: qui ci siamo fermati nel piccolo paese e siamo entrati in un bar/pizzeria per mangiare qualcosa: abbiamo richiesto un panino abbondante (visto il luogo era inutile specificare con cosa) e ci hanno presentato un immenso e squisito panino con pane fresco di giornata e prosciutto in abbondanza.

Dopo la sosta molto gratificante abbiano ripreso la nostra strada con l’ultimo tratto di salita: dapprima 3 km in falsopiano e poi una salita molto più impegnativa (3 km), gratificata però dai panorami, che vista l’altitudine (mt 1800), offrivano visioni dall’alto della vallata con il lago di Sauris da una parte e le vette delle montagne circostanti dall’altra. Unico problema l’ultimo tratto di salita, ovvero una rampa di 300 mt al 18%, fatta sotto il sole alle due del pomeriggio e con 2300 mt di dislivello sulle gambe…..

Comunque, con calma, abbiamo superato anche quest’ultima prova, e subito dopo siamo entrati in vallata e la strada ha dapprima spianato, e poi ha cominciato a scendere, per poi raggiungere un bivio in località Casera Razzo, già in territorio Veneto.

Qui per alcuni km abbiamo attraversato un altopiano situato intorno ai 1800 mt, e completamente accerchiato dalla vette Dolomitiche a nord (verso il Comelico e Sappada) in un paesaggio immerso nei prati e nei boschi, fra rifugi, alcune casare, e poca gente.

Abbiamo poi intrapreso la lunga e veloce discesa per ritornare al  punto di partenza, ovvero Vigo di Cadore, eompletare così  il circuito: 100 km senza un metro di pianura e con un dislivello di oltre 2300 mt.

Da Vigo ancora lungo la statale che porta verso Calalzo, e dopo 3 km abbiamo raggiunto l’auto a Domegge: carico delle bici, cambio del vestiario e partenza, erano circa le 16, per il ritorno, con un paio di soste, per il rientro a Cittadella, sotto l’incalzare del caldo e del sole di questo torrido Agosto.

 

Un giudizio personale sul percorso: ottimo, visto sia la varietà dei paesaggi, sia lo stato delle strade, e soprattutto per l’assoluta mancanza del traffico incontrato in tutto il percorso, dovuto principalmente al fatto che si tratta di luoghi poco frequentati e fuori dalle principali vie di comunicazione.

 

Cittadella, 22 agosto 2012

 

Giuliano